MERCOLEDI’ 16 OTTOBRE 2013 ORE 18.30 presso la Sala Belle Epoque dell’Hotel “Alli due Buoi Rossi” di Alessandria sarà tenuta dal Dott. Bernardino Fioravanti una conferenza dal titolo
. saranno trasmessi interessanti filmati e dal vivo poesia e musica compagnonica. Al termine un breve aperitivo con il relatore.
Il Compagnonaggio nasce come reazione dei compagni che non possono più accedere alla maestria delle corporazioni, perché divenute esclusivamente fatto ereditario o di censo. Il potere politico e religioso consolida tale dato di fatto, spingendo i compagni ad associarsi in assoluta segretezza. I primi mestieri del “Dovere” sono quelli legati alla costruzione, ovvero: carpentieri, falegnami, fabbri e muratori. Tutti sono sotto l’insegna della squadra e del compasso. Questo simbolo identifica Massoneria e Compagnonaggio anche quando nel Compagnonaggio entreranno anche i sarti, i sellai, i tipografi, i cordai, i maniscalchi, i fornai, i pasticceri. La prima citazione “Tour de France” è del 1469, anche se probabilmente n’è antecedente la pratica. Il “Tour” si svolgeva in senso orario, aveva la durata dai due ai sette anni e veniva effettuato a piedi. Il circuito partiva, in generale, da Lione, passava per Nimes, Marsiglia, Tolosa, Bordeaux, Nantes, Tours, Orléans, Parigi, Auxerre, Digione e Lione. Questo viaggio consentiva di acquisire capacità professionali e tecniche di lavorazione differenti da provincia a provincia. Regolava, infine, segretamente il flusso di lavoro qualificato (manodopera) di castello in castello, di città in città, là dove vi era la richiesta. Con il XVI secolo si opera nell’interno del Compagnonaggio una scissione tra cattolici e protestanti che vennero soprannominati “gavots”. La divisione, dando origine a “Doveri” diversi, fu occasione di lunghe lotte. La crisi economica, a causa dell’inflazione, dovuta all’afflusso d’oro americano, acuì i conflitti sociali. I primi scioperi dei tipografi a Lione e dei fornai a Parigi, nascono nel Compagnonaggio. La Chiesa per la prima volta, il 14 marzo 1655 condanna “lepratiche empie, sacrileghe e superstiziose che si fanno nei mestieri dei cordai, dei sarti e dei sellai per passare compagnoni”.