Mito e realtà del suffragio universale e ruolo Parlamento dall’età giolittiana al regime. (nel centenario della prima Camera eletta a suffragio universale maschile).
Ma le leggi elettorali bastano da sole a garantire la democrazia?
Nel centenario della prima elezione della Camera dei Deputati a suffragio universale maschile (26 ottobre-2 novembre 1913)
Lunedì 11 Novembre alle ore 9,00, presso il Liceo Scientifico Galileo Galilei. si discuterà sul mito e realtà del diritto di voto.
Secondo Giovanni Giolitti il conferimento del diritto di voto ai maschi maggiorenni, anche se analfabeti ma che avessero prestato servizio militare, e comunque a tutti i trentenni, doveva garantire la partecipazione democratica alla vita politica. La riforma Giolitti assegnò una modesta indennità ai deputati per consentire anche ai più umili di rappresentare la nazione. Il socialista Oddino Morgari, per esempio, quando andava alla Camera dormiva in un carro ferroviario alla stazione perché non poteva pagarsi neppure la più povera delle pensioni e mangiava alla mensa ferrovieri. Però, contrariamente alle migliori speranze, la prima Camera eletta a suffragio universale risultò caotica e del tutto impari al compito, incapace di tenere in pugno le sorti dell’Italia nello scontro fra neutralisti e interventisti (prevalentemente extraparlamentari), germe di guerra civile strisciante. In sé, dunque, il suffragio universale non è tutto. L’importante è come il voto viene utilizzato dai cittadini. Tra il 1913 e il 1928 si susseguirono quattro diverse leggi elettorali. I votanti aumentarono; la democrazia no.
Nel centenario della prima elezione della Camera dei Deputati a suffragio universale maschile (26 ottobre-2 novembre 1913) il Centro europeo Giovanni Giolitti per lo studio dello Stato, di concerto con la Provincia di Cuneo e Provincia di Alessandria, in collaborazione con l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito e con il Centro Studi Urbano Rattazzi (Alessandria), sotto l’egida dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (Napoli), con l’adesione dell’Associazione Nazionale ex Allievi della Nunziatella, del Comitato di Cuneo dell’Istituto per la Storia del Risorgimento, dell’Associazione di Studi sul Saluzzese e del Centro Studi Piemontesi e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo, organizza la terza sessione della XV Scuola di Alta Formazione
Presiede Avv. Fabrizio Grossi, Pres. Centro Studi e Ricerche Urbano Rattazzi
Prof. Aldo A. Mola:
Diritto di voto e Parlamento dalla legge Giolitti (1912-’13)
alla riforma Acerbo (1928);
Oscar Sanguinetti, Ist. Storia Insorgenze e per l’Identità Nazionale:
Il diritto di voto e i cattolici dall’età giolittiana al regime;
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Prof. Luigi Pruneti, Storico, Saggista:
Passato e futuro del concetto di “elezione”.
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Intervengono prof. Tito Lucrezio Rizzo
Consigliere Capo Servizio della Presidenza della Repubblica
col. Antonino Zarcone Capo Ufficio Storico SME